Era cominciata come una grande festa: tanta, tanta, tanta gente in Piazza San Carlo per quella che doveva essere la festa della Juve, il coronamento del sogno più grande, la fine della rincorsa alla Coppa Grande, quella dalle grandi orecchie, il Triplete che finalmente si coronava. E c’era davvero fiducia tra la gente, nella squadra, questa volta eravamo tutti convinti, e invece no… altra delusione, altra finale persa (questa volta, diciamolo, pure meritatamente) e il sogno che svanisce all’ultimo, a Cardiff.
Ma purtroppo quello che è capitato stasera in Piazza San Carlo va oltre la delusione sportiva, stasera si è concretizzata la paura, abbiamo tutti toccato con mano la sgradevole sensazione di essere anche noi nel mirino, senza realmente esserlo però!
E’ stata, pare, la banale rottura di una balaustra di protezione dell’accesso ai parcheggi sotterranei della piazza a scatenare il delirio: la gente improvvisamente si è messa a spingere con forza, a correre all’impazzata senza meta, tutti scappavano, le transenne di protezione venivano abbattute dalla violenza della folla impaurita, scene di panico, gente ferita a terra. Le prime notizie parlano di oltre 200 feriti, forse di più ancora (*), una cosa inaudita, un drammatico bollettino di guerra causato da una sorta di psicosi collettiva che oramai ci pervade, basta uno scherzo, una battuta, un evento improvviso e il panico si scatena in maniera incontrollabile.
(*) nota aggiunta il giorno dopo: i feriti totali sono 1527, ben di più delle prime stime, rettifica dovuta, purtroppo…
Io ero in piazza, nelle prime file, proprio appoggiato alle transenne che limitavano l’accesso del pubblico, probabilmente uno dei posti più pericolosi dove stare in quel momento, sono stato travolto dalle transenne stesse e da una marea di gente che mi veniva addosso, in un primo momento mi sono chiaramente allarmato, d’istinto mi sono alzato e sono fuggito anch’io, confesso di avere anche telefonato a casa per dire che stavo bene, ma poi… ho passato il resto della serata a sentire testimonianze di gente che aveva visto di tutto: una bomba, un uomo con la pistola in mano, un altro con una bomba nello zainetto, una signora mi dice che un’auto era entrata in piazza da via Lagrange, che tra l’altro non mi risulta neanche confluisca in piazza San Carlo, un altro ancora ecc. ecc., che fantasia ragazzi!
Ecco, senza sminuire quanto accaduto anzi ribadendo ancora una volta la sua gravità, ho trovato sgradevole la sensazione che oramai si dia per assodato il fatto che siamo nel mirino, che prima o poi anche da noi qualcosa capiterà, ma perché non deve capitare, e chi siamo, i più fortunati?
Dispiace davvero che quella che doveva essere una festa sia stata rovinata non dalla delusione sportiva, che rimane ed è sicuramente grande, ma da un fatto esterno, improvviso, che, mi si passi il termine, ho trovato persino destabilizzante dal punto di vista prettamente sociale. E in più comunque con un bel prezzo da pagare, con dei feriti, tanti, da soccorrere, da curare e speriamo proprio nulla più!
L’unica cosa che mi permetto, infine, di osservare è che se magari non si fosse permesso la vendita di alcolici in piazza, oltretutto in pericolosissime bottiglie di vetro che sono poi risultate causa di tanti ferimenti, forse sarebbe stato meglio, forse solo un sano eccesso di prudenza, forse forse forse ma… evidentemente, anche in questo caso, business is business!
E poi… quanta gente c’era in piazza? In un locale chiuso, in un palazzetto, in uno stadio, raggiunta la capienza massima si sta fuori, perché ieri in piazza San Carlo si poteva entrare all’infinito? Qualcuno, forse, un giorno, ci darà una spiegazione… per ora l’unica cosa certa è che la sola paura, il panico, la semplice follia di una folla fuori controllo, ha fatto tutti questi feriti… rabbrividisco al pensiero di cosa sarebbe stato se davvero si fosse scatenato qualcosa di veramente incontrollabile.
La galleria fotografica che presento qui sotto si limita a raccontare la festa, i momenti di gioia, le speranze dopo il gol di Mandzukic e la delusione dei tifosi, enorme, per una nuova sconfitta che stavolta brucia tanto, forse di più di altre, perché mai come stavolta la fiducia era così grande e anche perché obiettivamente e sportivamente meritata… il Real è stato più forte, cari amici juventini, facciamocene una ragione.
Tutto quello che è successo dopo non mi sento di pubblicarlo, sicuramente sarà tutto molto evidenziato da tanti altri colleghi e non, dai giornali che sfoglieremo nei prossimi giorni, dal solito bombardamento mediatico. Il mio compito di cronista si ferma qui, terrò questa esperienza nei miei brutti ricordi da cancellare in fretta, perdonatemi cari amici!